Farsi male.

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  1. .Manu.
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    Vorrei parlare un po' dell'autolesionismo. Perchè per come sono se ne parlo evito di farlo e ora mi va particolarmente.

    Ho iniziato quando avevo 13 anni. Mi ricordo che guardavo la serie "Seven-Heaven" (non sono sicura che si scrive così, comunque sia sarebbe Settimo cielo.) insieme a mia sorella. Un telefilm incentrato su una famiglia semi-perfetta, dove il padre era un pastore e dove risolvevano sempre i loro problemi, insomma un film per famigliole! Fatto sta che in una puntata ci fu un personaggio che si tagliava (che poi dopo due puntate quel personaggio sparì dalla serie...). All'inizio non ci badai,ma dopo qualche tempo la cosa mi incuriosì, e provai. Sinceramente nemmeno mi ricordo come e dove lo feci. Mi ricordo solo il perchè e il quando.
    A parte che mi viene spontaneo pensare che censurano molti film (e anime) dove non servirebbe, pensando di fare una cosa giusta,ma prendendo il mio esempio non mi è servito guardare niente di particolare per "imitare". Ammetto che avevo già una simile tendenza, ripensando ad episodi precedenti come una volta in cui avevo poco più di 10 anni (me lo ricordo bene perchè era morta mia nonna da poco) cercavo di tagliarmi i polsi con un cacciavite spaccato dopo una litigata con i miei.
    Comunque iniziai e continuai a periodi. Dipendeva e dipende tutto da come mi gira. E per non avere la tentazione devo essere davvero di buon umore, perchè non basta non essere di cattivo umore.
    All'incirca un anno dopo mi viene in mente un altro modo, soddisfacente lo stesso. Consiste nel mettersi una normalissima cinta per i pantaloni (quelle con la fibia, sono più comode) al collo, e tirare per un po', finché si può. Insomma ho passato questi anni a tagliarmi e a strozzarmi. E non è detto che se faccio uno non faccio l'altro. Capita che faccio solo uno, o solo l'altro o che nel giro di una mezzora faccia entrambi.
    10 giorni fa mi sono tagliata e sta mattina strozzata. Purtroppo dipende dai periodi. Ho passato 3 o 4 mesi dove mi sono trattenuta, dove magari ero meno infelice, però non durano molto quei periodi.
    So che è un problema, ma non lo ammetto neanche così tanto. Se potessi ne parlerei spesso, ma in senso positivo. Mi piace la forma della lama, mi piace vedere il braccio coperto dai tagli. Ogni volta passo tutto il periodo della cicatrizzazione a guardarmi il braccio (o le braccia). Il dolore del momento è un prezzo da pagare, che pago molto volentieri per avere il risultato ottenuto. A dir la verità durante l'atto mi viene voglia di togliere la lametta per quanto mi fa male... il dolore fisico mi infastidisce parecchio, però come ho detto sopporto pur di avere quello che voglio.
    Per quanto riguarda l'altro modo è diverso. Quando stringo la cinta, e non mi arriva tutto l'ossigeno (non la tengo stretta troppo, perchè mi fa scoppiare la testa) sento i pensieri che se ne vanno via. E' come se mi svuotasse la mente. Come se il poco ossigeno li spazzasse via... una folata di vento!!
    Per quanto io ce la metta, non riesco a sentirmi serena. Probabilmente è solo questione di carattere...sinceramente non lo so.
    Penso spesso ad entrambi i metodi, e a volte passo parecchio tempo ad immaginare altri modi distruttivi, anche più estremi tipo gettarsi dal balcone o cose del genere.
    Mi dispiace se magari non sarà tanto bello quello che ho scritto... non lo so, mi fa sentire stupida avere certi pensieri e certi atteggiamenti... però scrivere è l'unico modo che ho per evitare di farmi male.
     
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22 replies since 20/1/2012, 19:09   1345 views
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