B.E.D. Binge Eating Disorder

il male del nuovo millennio oltre alla bulimia e anoressia

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  1. MaterLacrimarum
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    Il Binge Eating Disorder (in italiano sindrome da alimentazione incontrollata) è un disturbo del comportamento alimentare che solo di recente è stato descritto in modo chiaro ed esaustivo.
    Cos'è il Binge Eating Disorder? Si tratta di una patologia che spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio. Perché si possa parlare di Binge Eating Disorder occorre che coesistano un certo numero di comportamenti:

    - le abbuffate devono avvenire almeno due volte alla settimana;
    - devono verificarsi per un periodo di almeno sei mesi;
    -in genere sono indipendenti dallo stimolo della fame;
    -quasi sempre avvengono in solitudine;
    -il soggetto non trova gratificazione, ma prova un senso di colpa;
    -non esistono meccanismi di compensazione (come nella bulimia: vomito, lassativi, esagerato esercizio fisico).

    A causa dell'ultimo punto il soggetto è in netto sovrappeso. Infatti il Binge Eating Disorder sembra colpire il 2-3% della popolazione, ma il 30% degli obesi. In genere non colpisce adolescenti, ma soggetti fra i 30 e i 40 anni.
    Le cause : Ci sono solo ipotesi. La più gettonata è che il Binge Eating Disorder sia legato a uno stato depressivo del soggetto anche se non è chiaro se sia la depressione a innescare il Binge Eating Disorder o il contrario. Di certo un umore negativo (rabbia, frustrazione, noia ecc.) facilita la patologia. Capire le cause è molto importante perché a seconda della causa si può scegliere il terapeuta adatto. Dal punto di vista psicologico il soggetto affetto da Binge Eating Disorder avrebbe una scarsa autostima di sé e l'abbuffata non sarebbe che il modo per riempire il proprio vuoto interiore.
    Sicuramente sono cause plausibili, ma non del tutto provate. A mio avviso le cause del Binge Eating Disorder possono essere meglio capite se si esaminano gli attuali risultati nella cura della malattia. Infatti, come è spiegato più avanti, una delle strade più promettenti è quella dell'impiego degli inibitori della ricaptazione della serotonina; storditi dagli effetti metabolici del cibo (frutto dell'azione di insulina e glucagone), ci si è ultimamente dimenticati degli aspetti psichici. L'assunzione di cibi appetibili (in particolare carboidrati: classico l'esempio della Nutella) favorisce la produzione di serotonina: il cibo diventa cioè un antidepressivo naturale. Logico pensare che in alcuni soggetti possa scattare un meccanismo di compensazione: la serotonina prodotta dà benessere e ciò ci spinge ad assumere altro cibo, finché il meccanismo si blocca e il soggetto, realizzando la sua situazione, ricade nel senso di colpa.
    La NES (Night-eating syndrome) può essere ulteriormente avvalorata dalla sindrome dei mangiatori notturni, studiata per la prima volta nel 1955 da Albert Stunkard: alcuni soggetti presentano le stesse caratteristiche del Binge Eating Disorder, ma le loro abbuffate avvengono solo di notte. Dopo circa 40 anni di studi, Stunkard è giunto alla conclusione (1999) che in tali soggetti esiste un'inversione del ritmo ormonale giorno-notte (melatonina che influisce sul sonno e leptina che influisce sull'appetito). Chi soffre di NES non sarebbe altro che un soggetto affetto da Binge Eating Disorder con ritmo giorno-notte invertito. Anche per chi soffre di NES si sono ottenuti risultati con le stesse cure impiegate nel Binge Eating Disorder.
    I casi "mascherati" . In realtà probabilmente il Binge Eating Disorder non è altro che una condizione permanente di una situazione che può riguardare tutti. L'eccessiva gratificazione del cibo (a causa dei processi ormonali antidepressivi che si innescano) per contrastare una situazione potenzialmente depressiva è sicuramente non patologica e comune a molte persone. Addirittura alcuni soggetti non riescono a evitare il sovrappeso solo perché incorrono periodicamente nel fenomeno dell'abbuffata antidepressiva. Ovvio che se hanno una coscienza salutista riescono a limitare le occorrenze e assumono un comportamento non patologico.
    Le cure farmacologiche. Le cure sono di due tipi, psicologiche e farmacologiche. Queste ultime si basano su antidepressivi (i serotoninergici, cioè gli inibitori della ricaptazione della serotonina come il citalopram o la paroxetina). Funzionano bene, ma hanno il difetto che dopo pochi mesi i risultati si attenuano.
    Le cure psicologiche . Diventano pertanto indispensabili le cure psicologiche, basate sul controllo dell'assunzione di cibo con una variazione delle abitudini alimentari fino ad arrivare a una vera e propria coscienza alimentare. Raggiunto quest'ultimo stadio il soggetto è in grado di limitare le abbuffate, diventando un caso "mascherato". Ovviamente, se nel frattempo la personalità o il vissuto evolvono positivamente, verranno anche rimosse tutte le cause all'origine della depressione, rendendo inutile il meccanismo di compenso che è alla base del Binge Eating Disorder.
     
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  2. Rosaura
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    Il BED non è una novità, solo che nel DSM viene considerato come bulimia senza condotte di eliminazione... Io ne ho sofferto per qualche mese, poi non so, sono riuscita a fermarmi... Ero bulimica, iniziai ad avere forti squilibri elettrolitici ogni volta che vomitavo e vedevo i miei capelli che cadevano in quantità spropositate... Ma il mio peso non aumentava, e pensai che non era giusto, che dovevo punirmi davvero, ma ingrassando. Distruggere il mio corpo era un calmante, e me ne rendevo perfettamente conto... Così smisi di vomitare ed iniziai a colmare i sensi di colpa per le abbuffate con altro cibo. Ripensando a quel periodo non provo altro che il più totale schifo... Perchè mi odiavo e mi ferivo senza darmi la possibilità di stare meglio. Nell'anoressia c'è l'autocontrollo ferreo che da sicurezza, nella bulimia lo si ritrova vomitando -quindi vomitando ci si calma, ci si svuota di ogni emozione-, nel BED si sta male e basta...
     
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  3. MaterLacrimarum
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    CITAZIONE (Rosaura @ 29/11/2011, 13:51) 
    Ripensando a quel periodo non provo altro che il più totale schifo... Perchè mi odiavo e mi ferivo senza darmi la possibilità di stare meglio....... nel BED si sta male e basta...

    Come non darti ragione visto che soffro di BED, ci si stà male e ci si fà schifo, poi più mangi e più ti fai schifo e più ti fai schifo e più mangi è un cerchio che non finisce.
     
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    si però aggiungerei una cosa: se pensi di vietarti il cibo, aumenti ancora di più la tua voglia di mangiare.
    Si dovrebbe cercare di non farsi sensi di colpa dopo una "sbutriata". ..
     
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  5. MaterLacrimarum
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    La b.e.d. ( binge eating disorder) è un comportamento caratterizzato da due componenti : il desiderio di dimagrire e da contemporanei ricorrenti episodi di perdita di controllo sul cibo, dovuti a nervosismo,emotività, noia,malinconia, le così dette abbuffate compulsive senza metodi di compenso ( vomito o uso di lassativi).
    Siamo di fronte ad una patologia di tipo CRONICO e come tale
    l’intervento è IMPEGNATIVO e COMPLESSO.
    Rispetto ai soggetti sovrappeso ed obesi,
    i soggetti con Crisi di alimentazione Incontrollata
    (Binge Eating Disorder) mostrano:

    un’alimentazione CAOTICA
    un ELEVATO INTROITO di CIBO, soprattutto fuori dai pasti.

    Seguire diete rigide (pesi, alimenti precisi, proibizioni)
    porta prima o poi a trasgressioni: il soggetto pensa di avere fallito, di avere volutamente sabotato il suo sogno di dimagrire e ...perde il controllo pasticciando NON controlla più qualità e quantità!
    Il disturbo INIZIA dopo eventi stressanti, minaccianti l’autostima,
    ad esempio:

    fallimenti scolastici o lavorativi

    problemi sentimentali o sessuali,

    commenti negativi sull’aspetto fisico,

    difficoltà interpersonali (coniuge, suocera, colleghi di lavoro).
    Che cosa scatena la crisi alimentare?

    Le improvvise variazioni del tono dell'umore (momenti di ansia, solitudine, noia, ripetitività, uno stile di vita o mansioni poco gratificanti)
    Una situazione depressiva (difficoltà economiche e lavorative, relazioni extra coniugali, insoddisfazioni professionali o litigi con persone significative)
    La scarsa autostima di se
    Sentirsi, vedersi grassa
    Il desiderio di trasformarsi a breve nell’immagine dei propri sogni
    La fame durante un periodo di estrema restrizione calorica.

    Alcuni soggetti BINGE “pianificano” le loro abbuffate:
    acquistano il cibo, lo nascondono, poi lo consumano
    nell’isolamento e nella segretezza mangiando velocemente,
    fino ad essere completamente pieni.
    Mentre nelle bulimiche le abbuffate sono precedute da
    restrizione alimentare,
    i soggetti con Crisi di Alimentazione Incontrollata
    non riescono a ridurre l’introito calorico più di tanto.

    Sono le variazioni emotive a dare il via alla crisi alimentare.

    Il cibo funziona da PSICOFARMACO, da ANESTETICO.
    Il cibo diventa COCCOLE, AUTOEROTISMO.

    E a lungo andare si crea una DIPENDENZA.

    Difficile da ESTIRPARE.
    Le abbuffate provocano:

    Alterazione della fame e della sazietà: seguire una dieta fortemente ipocalorica porta all’aumento della fame e dell’appetito nei confronti dei carboidrati (pane, pasta, pizzette, crakers e simili, dolci) e quindi all’ abbuffata.
    Emozioni negative: le perdite di controllo su cosa si mangia, soprattutto nei primi momenti possono determinare piacere perché allentano MOMENTANEAMENTE la tensione del dover seguire rigorosamente una dieta ferrea MA... POI LE COSE CAMBIANO.

    Subentrano la rabbia per aver fallito, la disperazione per il sogno infranto, il terrore per l’inevitabile aumento di peso.
    La sensazione inizialmente piacevole di trastullarsi col cibo gustoso
    può essere utilizzata per “bloccare” le emozioni negative già citate:
    tristezza, solitudine, frustrazioni, rimproveri, critiche...

    Tale comportamento dà origine ad un circolo vizioso, per 3 motivi:

    Se la persona continua a bloccare le sue emozioni col cibo non risolve MAI i suoi problemi di fondo.
    Le emozioni negative si ripresenteranno all’infinito

    Le abbuffate, passati i primi momenti piacevoli, determineranno altre emozioni negative: senso di colpa, crollo dell’ autostima, disgusto, paura di ingrassare che

    a loro volta ri-innescano nuove abbuffate... e così via.

    Dai soggetti con BINGE NON sono utilizzati comportamenti di compenso

    (vomito, lassativi, intensa attività fisica)

    per controbilanciare le conseguenze delle abbuffate.

    La maggior parte dei soggetti Binge Eating Disorder è sovrappeso od obeso ed esiste una forte associazione tra tali crisi incontrollate e
    l’ obesità;

    le bulimiche invece generalmente sono normopeso/lievemente
    sovrappeso. Le pazienti sovrappeso con Crisi di Alimentazione Incontrollata
    si rivolgono ad Ambulatori per la cura dell’obesità
    e spesso NON vengono individuate per la loro patologia:
    di conseguenza sono trattate
    con le terapie classiche per l’Obesità.

    L’inevitabile risultato sarà l’ennesimo fallimento.

    La patologia è completamente diversa
    ed il trattamento DEVE ESSERE
    inevitabilmente differente
    da quello per l’obesità.
     
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    Certo, è difficile uscirne, ma se la forza di volontà è tanta si può arrivare a superarlo!
    Cmq non immaginavo che il cibo avesse potere erotico.
    Ora capisco la pubblicità della Muller: "Fate l'amore con il sapore"!
     
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  7. CassieK
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    Io ad esempio non sò cos'ho c'è ora che ho letto questo sul BED posso dire che forse ne soffro anche io..
    Sono in un periodo in cui non so cosa fare,giorni digiuno,poi mi abbuffo mi sento in colpa e vomito.
    La settimana scorsa ho assunto meno di 390 calorie al giorno,poi sabato ho sgarrato mi sono sentita male ad ogni patatina fritta che mangiavo,infatti ho lasciato il panino intero al pub. Oggi invece a pranzo ho mangiato un piattino di pasta in bianco poi non so cosa mi è preso sono corsa in cucina ho mangiato un panino con gli spinaci,mi sn sentita troppo male e dopo 20 minuti ero abbracciata al WC...
    Bhà!
     
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  8. MaterLacrimarum
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    allora non soffri di B.E.D: perchè chi ne soffre non si procura il vomito dopo un abbuffata. Da quello che ho letto posso dirti sì che soffri di un disturbo alimentare ma potrebbe essere la bulimia.
     
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  9. CassieK
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    Tu dici?,non saprei,o almeno non vorrei!
    Lessi un libro dove una ragazza era morta perchè a furia di vomitare ( era bulimica ) si ruppe l'esofago e morì soffocata!
    Io ho la fissa delle calorie da 2 mesi ed ho vomitato penso almeno un 9 volte dopo un'abbuffata.
    Ho letto la tua storia,e posso capirti anche io ero obesa qualche anno fa,e sono stata sovrappeso fino e poco tempo fa. Forse è per questo che sono così,sono stanca di essere inopportuna
     
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  10. vivisurlalune
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    Presente!
    Per un piccolo periodo compensavo con l'esercizio fisico, ora come ora non m'interessa più.
     
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  11. v.a.l.e.96
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    Ciao, anche io soffro di questo disturbo. Da maggio 2011 avevo iniziato una dieta fatta da me e fino a novembre l'ho seguita, facendola diventare sempre più rigida, senza mai sgarrare ed ero arrivata ad essere 37kg decisamente sottopeso. Poi totale cambiamento: ho iniziato a mangiare di nuovo, ma penso che stando per tanti mesi a dieta ferrea, vietandomi ogni genere di dolce o di cosa ipercalorica, ho ceduto e ho iniziato a mangiare in modo spropositato. Vado in palestra e quindi riesco a rimanere abbastanza magra, ma non come prima; la cosa che mi fa più male è il non avere controllo sul cibo, sugli attacchi di fame. Riesco a mangiare normalmente per uno, massimo due giorni ma poi cedo di nuovo. Nessuno lo sa, ma io non ce la faccio più. Me ne vergogno tantissimo e sono a disagio nei vestiti che metto, perchè essendo stata sempre molto magra ora vedendo un segnetto di pancia dalla maglietta sto malissimo.
     
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    Ciao! Hai parlato di attacchi di fame. Potresti provare ad assumere capsule di glucomannano, una fibra che nllo stomaco si gonfia occupando un volume circa 100 volte maggiore. È un ottimo spezzafame!
     
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  13. v.a.l.e.96
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    Il punto è che io ho 16 anni e mia mamma non sa niente, vorrei cercare di darle meno problemi e proccupazioni possibili, poi se inizio a voler comprare prodotti non so spiegargliene il motivo; proverò però, se non riesco a trovare nessun altro rimedio.
     
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    Beh puoi dirle.che vuoi perdere qualche chilo...
     
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  15. v.a.l.e.96
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    ...mmm no :) penserebbe che sono matta. Mi inventerò qualcosa. Comunque grazie :)
     
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27 replies since 28/11/2011, 21:42   3464 views
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